E’ l’artigianato l’unica cosa che val la pena comprare alle Tonga.
Se vuoi portare a casa qualcosa di veramente speciale dalle Tonga devi solo andare al mercato di Nuku’Alofa o Neiafu e scegliere, tra gli articoli di artigianato, ciò che più ti piace. Ci sono anche dei centri dedicati, il Langafonua Handicraft Centre di Nuku’Alofa e uno più piccolo a Neiafu. Sono stati creati per garantire una migliore qualità della vita alle donne tongane e alle loro famiglie. Qui troverai una vasta scelta di oggetti di artigianato locale. Con artigianato locale si intendono amuleti e collane di osso di balena (i più pregiati) o osso di mucca; oggetti di tapa, compresi ventagli sottopiatti o sottobicchieri; oggetti di legno; ceste e vassoi di varie grandezze realizzati con le foglie di pandano.
Due infatti sono le attività principali: la creazione di tapa (tapa making) e l’intreccio delle foglie di pandano (mat weaving) per realizzare vassoi e cestini, ma soprattutto tappeti. Personalmente ho avuto modo di ammirare tapa di ogni genere solo al mercato e nei due centri dedicati, mentre in più occasioni ho partecipato alla lavorazione dell’intreccio dei tappeti. Per le donne è l’attività principale nei villaggi più piccoli. Le donne più anziane si riuniscono in ambienti comuni per creare tappeti lunghi metri e metri. Un lavoro duro che richiede tanta abilità e soprattutto pazienza. Ci vogliono settimane per terminare un tappeto e ci vuole tanta materia prima. E’ un oggetto che ha un costo e anche un mercato. In Nuova Zelanda un tappeto di pochi metri viene venduto anche a 3000 dollari NZ (circa 1800 euro)! E’ un’opera d’arte. Pensate che è il regalo prediletto per compleanni, nascite e matrimoni. E’ anche il materiale con cui realizzano i loro abiti tradizionali, ossia quella specie di gonnellina che indossano le donne e gli uomini tongani come forma di rispetto verso la società.
Avere la possibilità di vedere come intrecciano questi materiali può essere una esperienza molto interessante.
Troverai poi ciondoli realizzati con l’osso di balena o di mucca con i simboli della tradizione polinesiana tongana. Ciascuno avrà un significato diverso di portafortuna. C’è l’augurio di una vita felice, di un nuovo inizio, di buona sorte oppure ci sono i legami indissolubili di amicizia o amore. Al collo degli uomini tongani vedi code di balene, mante, ma anche ganci – come uncini – e questo fa piacere perché allontani il timore che questi oggetti siano fatti esclusivamente per i turisti.
C’è tuttavia una cosa che nessuno ti dirà e che ho imparato per esperienza. Riguarda l’esportazione di prodotti di artigianato in paesi esteri come la Nuova Zelanda.
Poiché questi prodotti vengono da vegetali ossia piante essiccate, potrebbero essere portatori di malattie qualora al loro interno ci fossero animaletti. Remota possibilità però ci sono paesi come la Nuova Zelanda che prestano particolare attenzione a tutto ciò che viene introdotto nel paese.
Sull’aereo ti verrà richiesto di compilare un form in cui devi dichiarare se porti in valigia delle piante … se hai comprato questo genere di artigianato … la risposta è SI. Se dichiari NO e decidono di controllarti la valigia (può capitare) ti aspetta una multa salatissima, non contestabile. Ma non è finita, prima della partenza dalle Tonga dovrai farti rilasciare un foglio che attesti la natura “sicura” dei tuoi prodotti.
Quindi, cosa fare:
Dovrai portare gli oggetti comprati – intendo i cestini, non i ciondoli – presso la Quarantena al Queen Salote Wharf. E’ un grande capannone dove controlleranno le cose, le metteranno dentro una busta di plastica sigillata, le peseranno e ti rilasceranno un foglio da portare all’ufficio della quarantena in aeroporto. Non ti dimenticare! L’aeroporto di Nuku’ Alofa è piccolino, anziché entrare nella palazzina del check in dovrai andare dritto, sulla sinistra troverai un capannone con scritto Quarantine.
Lì mostrerai il tuo foglio e te ne daranno un altro – l’Import/Export Quarantine Certificate – da lasciare all’ufficiale neozelandese che autorizzerà il tuo ingresso nel paese. Questa operazione ti costerà 12 panga, l’equivalente di 6 euro … un po’ di burocrazia che però ti evita problemi in Nuova Zelanda.
Nel mio caso, consegnare il foglio all’ufficiale incaricato non è bastato, hanno voluto vedere e controllare questi “handicrafts” che portavo in valigia. Ero preparata e non è stata un’operazione complicata. Un consiglio che ti dò però è di metterli in valigia in modo tale che siano facilmente accessibili per eventuali controlli.
Alla fine si è trattato solo di capire dove andare per avere questo foglio e perdere un po’ di tempo per uffici. Non avrei rinunciato alla possibilità di portare a casa qualcosa di unico e irripetibile.
E tu?