Bambini in barca a vela … ma cosa fa Gabriele tutto il giorno in barca?
Questa domanda me la sento ripetere spesso, anzi spessissimo.
Dico “barca a vela” e la mente è catapultata di riflesso all’immagine di totale relax e orizzonte infinito. Si pensa alla pacchia, al dolce far niente. Ci si immagina immersi nel silenzio assoluto con una bibita fresca al profumo di menta.
Vivere con i bambini in barca a vela
La barca è un‘esperienza e un‘opportunità. Viaggiando per il mondo mi è capitato di incontrare tantissime famiglie, per lo più francesi, americane, tedesche … devo dire anche famiglie italiane (ma poche) … qualcuna, si contano su una mano. Vivono in barca, a bordo ci sono almeno 3 bambini, vanno a scuola oppure la mamma fa homeschooling e dedica ogni giorno le prime ore della mattina per insegnare, fargli scuola. È tutto molto fluido e normale.
La grande sfida è il ritorno a casa. Le domande sono una vera a propria colata di lava.
Come può un bambino stare in uno spazio così piccolo?
Lui ha bisogno di spazio! Come fa senza i suoi giochi?
… e se cade in acqua?
in barca fa freddo!
Facciamo un po’ di chiarezza.
La barca è una vera e propria casa galleggiante per un periodo definito di tempo. Si condivide con mamma e papà, 24 ore su 24, per n. giorni consecutivi. Questa di per sé è già un’esperienza determinante per lo sviluppo emotivo e psicologico del bambino.
Bambini in barca a vela: una giornata tipo
Una giornata in barca può essere apparentemente corta, ma intensa. In barca la vita è regolare. Si vive di giorno e si dorme di notte. Ci si sveglia con il levare del sole e si va a dormire poco dopo il tramonto. Ogni giorno gli stessi orari. Alle 6 del mattino ci si sveglia e si fa colazione, alle 8 sembrano essere passate già tante ore! Ci si tuffa in acqua, si va sulla spiaggia. Dopo pranzo, si sta in barca perché il sole è forte, oppure si socializza con le altre barche. Segue la merenda, altro gioco, la cena, nanna. Una giornata semplice.
… E se piove?
Se piove le attività vengono fatte all’interno della barca. Vuol dire disegnare, colorare, inventare storie, giocare a carte… fare torte. Cose non molto diverse da quelle che faremmo in città in un giorno di pioggia.
Cosa si mangia?
Dipende dal paese in cui ci si trova.
Se con la barca ci si trova in Mediterraneo, tutto!
Se invece ci si trova in Pacifico bisognerà adattarsi … ma non siamo mai morti di fame e Gabriele è cresciuto lo stesso.
Ho scritto dei post sull’alimentazione in Polinesia, alle Tonga o in Nuova Zelanda. Anche se gli articoli hanno un focus sulla celiachia, offrono una descrizione di cosa sia possibile trovare in questi paesi.
Bambini in barca a vela: quali esperienze
ma non si annoia? Ha pochi stimoli!
La barca permette di fare un vero e proprio viaggio sensoriale. Si trascorre molto tempo all’aria aperta e ci si avventura nello spazio. Il bello di una spiaggia incontaminata è la possibilità di fargli esplorare l’ambiente circostante tranquillamente, senza avere l’ansia di perderselo.
Si impara per esperienza.
Qui ho elencato alcune delle esperienze che Gabriele ha fatto in questi primi 3 anni di viaggi in barca a vela e sono solo alcune delle esperienze che un bambino può vivere durante una vacanza in barca nel Mediterraneo.
- usato la barca come un grande parco giochi che lo ha aiutato a gestire i suoi primi movimenti (ha imparato a gattonare su una spiaggia e si è tirato su in barca). Si è rivelata un ottimo stimolo al movimento.
- aiutato il papà ad aggiustare cose (di tutto) … imparando a distinguere chiavi inglesi da cacciavite a stella (le passioni si sviluppano da piccoli)
- giocato a carte a 9 mesi in un giorno di pioggia
- nuotato con squali, mante, pesci colorati
- giocato con granchi, paguri e conchiglie
- ballato al ritmo di ukulele
- imparato a guidare il gommoncino a motore (con noi ovviamente)
- fatto volare l’aquilone e conosciuto bambini del posto
- visitato le scuole elementari alle Tonga
- fatto torte con la mamma e tolto i sassolini dalle lenticchie
- visto il mondo dalla barca … ma lo ha visto anche dall’alto … ha cambiato tante volte il punto di vista
- ascoltato tante lingue diverse
- è stato dal medico a Papeete (1 sola volta in 3 anni)
- è stato divorato dalle zanzare …già!
- non è mai caduto in acqua …
- ha ricordi al di sotto dei 2 anni
- mangia di tutto
Sono convinta che ogni aspetto, ogni esperienza e opportunità, andrà a integrarsi al suo modo di vedere le cose.
Gestire la salute in barca a vela
Non è vero che in barca prende freddo. Bisognerebbe pensare alla barca come a una casa. Se c’è corrente, si elimina la causa della corrente, se fa freddo ci si copre. Il grande beneficio della barca è tuttavia la possibilità di vivere all’aria aperta lontano dall’inquinamento. Ci si rafforza con il vantaggio che ci si ammala di meno.
non ci credi?
prova tu stesso!