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La raggiungevamo in macchina, in famiglia, con un viaggio che durava almeno 3 giorni. L’arrivo in nave sulle scogliere di Dover segnavano la promessa di nuove avventure. Il vento fresco suggeriva temperature più basse e invitava a tenere sempre il maglioncino sulle spalle.
L’Inghilterra degli anni Ottanta è un prato verde tagliato sottile dove mi diverto a fare capriole, ruote e spaccate. Ha il profumo dei fiori colorati nel giardinetto adiacente alle panchine di legno.
Ha il sapore del pane infarinato e il colore arancione del Cheddar con cui facevamo i panini.
E’ l’Inghilterra degli scoiattoli, ma anche dei porcospini in giardino e di un pony chiamato Sunshine.
E’ l’Inghilterra dei diari da scrivere a fine giornata, da leggere ad alta voce a papà che a sua volta annota i suoi itinerari su foglietti a quadretti piegati in 4. Ciascuno di noi fratelli ha un suo diario dove racconta la sua giornata. Chissà che fine hanno fatto tutti! Ognuno la bella copia dell’altro 🙂
E’ l’Inghilterra delle cose mai viste a Roma come i quaderni con i quadrettoni grandi e in copertina i cavalli unicorni, oppure il maglione che suona comprato a una fiera a Harrogate, nello Yorkshire. E’ il tempo delle telefonate una volta ogni tanto presso le cabine telefoniche con i pounds che fanno il count down.
Ma è anche l’Inghilterra dei tanti amici incontrati per caso, come le famiglie di altri bambini conosciuti al parco sotto casa. Soprattutto è la volta di Joyce e Brian a Nesborough, una coppia di anziani che ci hanno ospitato nella loro casa e grazie ai quali ho sfatato un mito: adoro la cucina inglese!! (insuperabili gli stufati di carne al sugo di Joyce). Loro rappresentavano quelle amicizie legate alla guerra … storie di altri tempi davvero. Oggi chi vuoi che si ricordi storie del genere. Brian da giovane aveva combattuto e aveva conosciuto mio nonno in guerra. Una volta finita la guerra erano rimasti in contatto e così poi i miei genitori. Ci si sentiva tutti più uniti e più amici sotto uno stesso cielo.
L’Inghilterra degli anni Ottanta è l’Inghilterra delle creste viola, rosse, gialle. I punk ovunque e la musica Rock. Io che in questa atmosfera mi perdo per le strade di Malvern, un piccolo paesino vicino a un fiume.
Can I have some water please?
… è l’unica frase che so dire in inglese. Ho 3 anni e mi trovo da sola a camminare per la città … mi sono persa, dove sono finiti i miei genitori e i miei fratelli? (Tutto bene poi, ci siamo ritrovati ma che spavento per tutti :)) E’ quindi – ahimè – l’Inghilterra del guinzaglio guadagnato sul campo … che non ho avuto il coraggio di mettere a mio figlio!
L’Inghilterra degli anni Ottanta è l’incipit della mia storia del Viaggio.
L’Inghilterra degli anni Ottanta
Ho già parlato di come si organizzava un viaggio negli anni 80, senza internet, senza gps … con cartine e stradari alla mano, tanta pazienza e spirito di avventura. Era il piacere di andare incontro al nuovo, al diverso con tutta la famiglia. La cartolina la trovi a questo link: