Quando dormire in aeroporto.
In meno di due mesi mi è capitato di dormire due volte all’aeroporto di Auckland con mio figlio di quasi tre anni. Non avrei mai immaginato ciò potesse accadere e questo è il motivo per cui ho deciso di dedicargli un post.

La prima volta si è trattato di un imprevisto. Ho perso il volo (per la prima volta in vita mia!!) a causa della Compagnia aerea e di informazioni sbagliate ricevute prima della partenza. Ho dovuto così comprare un nuovo biglietto – anzi due – per poter proseguire il mio viaggio verso le Tonga e ho scelto il primo volo della mattina successiva così da limitare il disagio mio e di Gabriele. 600 euro sull’unghia, uno scherzetto non da poco considerando che eravamo all’inizio di un viaggio di tre mesi!! Dopo la rabbia e l’incredulità, è arrivato l’avvilimento.
Il Check in è previsto alle ore 4, che faccio, vado in albergo con sveglia alle 3?mmmm mi sa di no! Non vale la pena prendere un albergo per poche ore. In più, con un fuso orario di 12 ore staremmo comunque lì a giocare con le macchinine.
L’aeroporto di Auckland è diviso su due piani, mentre al piano di sotto c’è tutta l’area dedicata ai check in, agli arrivi e ai vari servizi di noleggio auto, prenotazione alberghi … al piano di sopra ci sono diversi ristoranti e qualche negozietto. Nello specifico c’è una grande sala centrale circondata da bar – come McDonald – aperti h24 e illuminati a giorno. Molte persone ci vanno a riposare nell’attesa di fare i check in in piena notte ed è un’area totalmente tranquilla.
Ci siamo rifugiati lì e ci siamo divertiti come matti! Abbiamo disegnato, corso, cantato, giocato con la scala mobile … insomma la notte è passata bene senza troppe preoccupazioni.
Certo – dirai – eri sveglia per il fuso orario!
Vero. Ecco perché ti racconto anche la seconda notte.
Sono appena arrivata all’aeroporto con il volo della Virgin Australia di ritorno dalle Tonga. E’ notte. Fuori piove a dirotto. Non ho alcuna prenotazione in albergo perché dopo un mese e mezzo alle Tonga ho imparato che i programmi vengono disfatti facilmente e l’imprevisto (anche economico) è sempre in agguato. Intanto arriviamo in Nuova Zelanda, poi avrò tutto il tempo di organizzarmi al meglio! In ogni caso, ho con me gli indirizzi degli hotel vicino all’aeroporto.
Quando si viaggia da sola con un bambino ci sono degli accorgimenti diversi che non quando si viaggia in due con bambino. Se il volo arriva di notte (e non hai alternative perché c’è un solo volo che atterra a quell’ora) e lui si è appena addormentato puoi prendere in considerazione l’eventualità di dormire in aeroporto.
ma come? tu sei matta!
Anche io avrei detto a mia sorella o un’amica che dormire da sola con un bambino in aeroporto è sconveniente, mi sarei fatta in quattro per convincerla a prendere un albergo … eppure proprio l’aver viaggiato ormai tanto da sola con Gabriele mi ha insegnato che le scelte sono funzionali a lui e le soluzioni possono sorprenderci.
In questo caso lui si è addormentato in volo, lo prendo in braccio e scendiamo dall’aereo, mi viene offerta una specie di passeggino per poterlo trasportare e fare io con comodo tutte le operazioni di controllo passaporti, ritiro bagagli con annesso il suo passeggino da ritirare da un’altra parte. Io sono sola con due mani, ma riesco a far tutto e mi ritrovo all’uscita dell’aeroporto.
Fuori piove ancora.
So bene che uscire dall’aeroporto comporterebbe:
- cambio di temperatura che potrebbe svegliarlo (veniamo dalle Tonga dove è caldo …mentre qui è appena finito l’inverno)
- necessità di prendere un mezzo (l’autobus con i bagagli è da escludere quindi un taxi) con la certezza però che si sveglierà in uno dei passaggi. (…sali sul taxi, scendi dal taxi … )
- sul taxi non avrei comunque le mani libere per tirar fuori i soldi e dovrei adagiare mio figlio sul sedile (… sarà pulito?)
- dovrei arrivare in hotel: metterlo sul passeggino per fare il check in in hotel, portarlo in camera e adagiarlo sul letto, magari cambiarlo anche .. il lenzuolo è freddo!
Quante mamme riuscirebbero a non farlo svegliare durante uno di questi passaggi?
Ogni bambino è diverso e può avere esigenze diverse. Conosco il mio e so che prendere l’ascensore per andare al primo piano sarebbe stata la scelta migliore. Non mi sono sentita una madre degenere, anzi mi sono sorpresa io stessa che questa fosse, tra le opzioni, la migliore. Gabriele ha dormito tutta la notte tranquillo per svegliarsi la mattina successiva, contento e riposato. Abbiamo fatto colazione in uno dei tanti bar del piano 1 dell’aeroporto e da lì, abbiamo organizzato il proseguimento del nostro viaggio on the road per la Bay of Islands. Puoi leggere il nostro itinerario qui.
https://7cc9.com/mamma-e-figlio-on-the-road-nuova-zelanda/
Naturalmente è stata la mia esperienza in questa specifica situazione. So che decidere di dormire in aeroporto può essere una decisione da prendere solo in determinate circostanze, considerando bene anche il tipo e la sicurezza di un aeroporto … però, mi sentirei di consigliarti di inserirla tra le opzioni se le condizioni lo consentono. Se sei una mamma sola che viaggia con un figlio piccolo e sei preoccupata per gli orari di partenza o arrivo, prendi in considerazione la possibilità di dormire con lui in aeroporto! Puoi trovare delle aree tranquille così come delle aree dedicate a mamme con bambini. Nell’aeroporto di Auckland ad esempio ho anche trovato una Rest Room nel bagno delle donne, una stanza tutta per noi dove si può chiudere la tendina e riposare tranquillamente.
Quindi perché dormire in aeroporto?
- è funzionale per tuo figlio che dorme tutta la notte e continua a dormire beatamente senza troppi spostamenti (o movimenti di assestamento)
- hai bagni e bar a disposizione in qualsiasi orario
- tu forse dormirai poco, ma è il minore dei mali. Quante cose da scrivere o pensare abbiamo che rimandiamo sempre perché ci manca il tempo? (Io ad esempio sto scrivendo proprio questo post 🙂 )
- per ultimo, se proprio vuoi, è economico
Ho cominciato a viaggiare sola con Gabriele quando aveva otto mesi ed è bello poter condividere un momento così. E’ un nostro momento, ora una specie di appuntamento annuale, come può essere l’addormentamento della sera. Siamo una piccola squadra in missione per raggiungere il papà. E’ divertente vedere i suoi occhi curiosi e provare a rispondere alle mille domande. C’è un percorso che insieme costruiamo e che lui poi ricorda in parte (non è vero che non ricorda nulla dei viaggi passati!), certamente condiziona e arricchisce la sua crescita.
Mi scopro capace di gestire da sola queste situazioni ed è un bene, si può viaggiare da sole con figli.
Ti è capitato di dover organizzare un viaggio con un bambino e impazzire per far coincidere orari e spostamenti? Lasciami qui sotto un commento, raccontami la tua esperienza.