Educare i bambini alla meraviglia dovrebbe essere un obiettivo costante di qualsiasi genitore o educatore.
I bambini in questa emergenza sono i grandi sacrificati. Messi da parte perché portatori sani che potrebbero infettare i nonni, stanno vivendo una grande sfida. Sono messi alla prova per l’improvviso cambiamento, la scuola ha chiuso da un giorno a un altro, e sono messi alla prova da un punto di vista sociale. Vivono con almeno un genitore e non è detto che abbiano fratelli per condividere il tempo.
Sono messi alla prova da un punto di vista motorio, gli hanno chiuso i parchi, devono stare a casa. Chi non ha la fortuna di avere una casa grande per fare i percorsi o un balcone può guardare il cielo solo da una finestra.
Ma ci sono tante famiglie che vivono in spazi risicati, perché tanto si torna a casa solo a dormire, ci sono famiglie che vivono nei sottoscala e per vedere il cielo si devono aggrappare alle inferriate delle finestre.
C’è chi abituato a una vita fuori fatta di entri ed esci non sa cosa vuol dire convivere sotto lo stesso tetto e improvvisarsi tutti perfetti inquilini peraltro collaboratori genera tante prove di adattamento. Se per assurdo gli adulti sono i primi a sentirsi spaesati, i bambini vorrebbero continuare a crescere certi di essere al sicuro, in un clima rassicurante.
Ecco che sotto questo aspetto la quarantena è tutt’altro che immobile, anzi la quarantena si presenta come una cosa estremamente mobile, malleabile come un panetto di pasta lievitata. Sebbene in uno spazio circoscritto, dentro la casa c’è una forza esplosiva da contenere e controllare.
Ecco allora dove si nasconde l’opportunità.
Ed ecco allora che veniamo ai bambini.
Come stanno vivendo questa quarantena?
Mio padre che pure era bambino durante la guerra, mi racconta che i bambini – nei momenti tranquilli – scendevano in strada per giocare con gli altri bambini, improvvisando magari giochi di fantasia con quanto trovavano in strada. Pur essendo in guerra i bambini avevano libertà di movimento.
Noi oggi non siamo in guerra, ma la vita di molte persone è in pericolo, minacciata da un invisibile nemico. Questo i bambini lo sanno, lo sentono nei discorsi e nei TG, lo percepiscono.
Bisogna spiegare ai bambini cosa sta succedendo (ascolto passivo), ma soprattutto dar loro degli strumenti per elaborare quanto sta succedendo (ascolto attivo).
Ora più che mai allora l’attenzione verso i bambini dovrebbe essere alta. Perché seppur in un luogo, la nostra casa, il viaggio della vita non si è interrotto e non è neppure congelato. Tutti stretti stretti continuiamo a perseguire una nuova normalità dove il genitore fa Smart Working e i figli Smart Schooling (che ha molto dell’Homeschooling e poco dello Smart). In mezzo a questi nuovi incastri tanto possiamo fare, in quanto genitori, per trasformare parole come “quarantena”, “distanziamento sociale”, “coronavirus”, in pensieri e azioni.
In che modo?
Tirando fuori dall’interno, come fosse un mazzo di fiori dal cappello del mago, pensieri immagini ed emozioni.
Ciò che si libera dall’interno, diventa un prezioso giardino esterno.
Educare i bambini alla meraviglia
- l’importanza delle storie: la favola per i più piccoli e poi le storie hanno da sempre un ruolo specifico nello sviluppo cognitivo del bambino. Una storia, al di là degli elementi chiave come il protagonista, l’antagonista, l’obiettivo da raggiungere, fa capire che la vita è movimento.
- l’importanza del disegno: il lavoro creativo in questa fase può stimolare la propria autostima facendo leva sulla capacità di creare qualcosa dal nulla. Mentre crei dimentichi di essere bloccato in un posto, anzi quella creazione diventa una porta. Può essere qualsiasi cosa, dal disegno alla pittura, al DAS … basta che si lavori con le mani. (I pennarelli, la pittura, le penne, i fogli colorati dovevano essere inseriti nella lista dei beni di prima necessità perché senza quelli i bambini non possono esprimersi, una cosa un po’ grave che evidenza quanto i bambini siano stati dimenticati in questa emergenza :()
- l’attività fisica a casa: un minimo di esercizi controllati da fargli fare per canalizzare le tante energie fisiche che altrimenti sono abortite. Compatibilmente con gli spazi che ciascuno ha, si possono organizzare dei percorsi in casa.
- l’importanza della musica: può essere il momento buono per iniziare. La musica se scoperta da bambini può diventare un alter ego per la vita. E una volta che avrai la musica non ti sentirai più solo. Può essere lo studio di uno strumento o il canto.
- l’importanza della scienza: la scienza in casa può essere molto divertente! Ci sono moltissimi esperimenti che si possono fare in casa con oggetti comuni o cose della cucina. Avvicinare i bambini alla scienza vuol dire stimolare la curiosità al perché e al come si verificano determinati eventi. Dalla catapulta con i marschmellow, alla barca di carta che galleggia, al modellino del DNA … anche far crescere una piantina in casa!
- cucinare insieme: il cucinare rientra tra gli esperimenti e la creatività manuale.
L’obiettivo primario di tutti questi esercizi non è quello di occupare il loro tempo, quanto di dargli la possibilità di fare OOHHH. Dar loro la possibilità di stupirsi di fronte a un qualcosa che stanno sperimentando di persona fa parte dell’educare alla meraviglia. Per quanto difficile possa essere per noi genitori, perché seppur a casa dobbiamo lavorare, perché non abbiamo il tempo da dedicargli etc, queste “abitudini” possono essere il miglior regalo per far superare questa emergenza ai nostri figli.