Ti è mai capitato di soffrire il mal di mare guardando un semplice video di una nave in balia delle onde?
A me sì, tante volte.
Prima di andare in barca a vela e conoscere il vero mal di mare. 😉
Il mio è cronico, ma con il tempo ho scoperto una grande verità.
Non solo si può gestire, ma si può anche controllare.
Cosa è il mal di mare
Cominciamo con delle domande:
“cosa è il mal di mare?”
“perché alcune persone ne soffrono e altre no?”
Il mal di mare può dipendere da vari fattori … ambientali, di salute personale e di stanchezza. Di solito chi soffre di mal di movimento (macchina, treno, autobus), soffrirà con buone probabilità anche di mal di mare.
Questo perché è un disturbo dell’equilibrio. Il cervello riceve delle informazioni sullo spostamento del corpo nello spazio da quattro ricettori quali l’orecchio, gli occhi, il bacino e i piedi (recettori cutanei di pressione) e i muscoli e le articolazioni (recettori neurosensoriali).
Se queste informazioni raggiungono il sistema nervoso centrale in modo coerente non succederà nulla, ma se questi movimenti vengono registrati tra loro in modo confuso (ognuno se ne va per conto suo) allora il mal di mare si farà sentire.
L’orecchio interno infatti registra il movimento del corpo nello spazio tridimensionale, gli occhi seguono la direzione del movimento, i piedi e il bacino sono soggetti ai movimenti della forza di gravità verso l’alto o il basso mentre i muscoli rimandano il segnale del movimento e la direzione delle parti del corpo al sistema nervoso centrale.
Con mare grosso, onde e sbandamenti della barca anche i più grandi marinai possono soffrire a loro volta.
Se può consolarti, sono davvero poche le persone completamente immuni.
I sintomi del mal di mare
Ci sono delle avvisaglie. Ognuno reagisce in modo diverso. Il mal di mare può cominciare a farsi sentire con giramenti di testa, svogliatezza, con una lentezza che piano piano si impadronisce dei tuoi movimenti. Tutto diventa più relativo (quando invece bisogna mantenere l’allerta). Può presentarsi con sbadigli e desiderio di dormire impossibile da contrastare. Sono sintomi questi che precedono quelli più importanti e invalidanti quali nausea forte e incapacità di mangiare o bere, vomito.
Mal di mare: controllarlo e gestirlo
La regola delle 5 F
C’è un libro che ho amato profondamente e mi ha aiutato a entrare nel mondo della navigazione ed è il Glenans. A proposito del mal di mare cita la regola delle 5 F ossia Freddo, Fatica, Fame, Fifa e Festa.
Sono 5 fattori scatenanti il mal di mare.
Il freddo è il primo. Il vento e l’umidità uniti al movimento ci rendono vulnerabili. La soluzione è essere sempre coperti bene. A strati. Ognuno secondo le proprie esigenze e senza curarsi del vicino in maglietta quando noi abbiamo un maglione di lana.
La Fatica e la stanchezza sono determinanti. Non bisognerebbe mai partire subito dopo un viaggio lungo, dobbiamo dare il tempo all’organismo di abituarsi.
La fame si sottovaluta, soprattutto quando si è già innescato il mal di mare. Bisognerebbe sempre sforzarsi e mangiare (bene e il giusto) anche quando non ne sentiamo il bisogno. Bisognerebbe anche bere continuamente per non rischiare la disidratazione.
La fifa. Se abbiamo paura irrigidiamo tutti i muscoli e il mal di mare ci sorprende alla spalle. (A me è successo il contrario, quando ho sperimentato il mio primo mare mosso con onde incrociate la paura si è trasformata in adrenalina).
La festa. Si sottintende l’eccesso sotto qualsiasi forma. La barca insegna uno stare in equilibrio. Una meditazione continua che se mantenuta porta e regala grandi benefici.
Rimedi “naturali” – cosa fare
Quindi cosa fare per evitare il mal di mare?
- Partire riposati e darsi il giusto tempo per entrare in sintonia con il ritmo della barca (dobbiamo arrivare alla sensazione di danzare con tutto il nostro essere sull’acqua)
- Timonare. Guardare l’orizzonte previene il mal di mare (purché ci si sia ben coperti).
- Avere un compito sulla barca aiuta a sentirsi utili. Con il mal di mare ci si sente un peso inutile che può creare problemi all’equipaggio.
- Conoscere la barca e avere un minimo di preparazione per non sentirsi un “pesce fuor d’acqua” (a me aiutato molto studiare per prendere la patente nautica).
- Non avere vergogna di manifestare il mal di mare nel momento in cui si dovesse presentare. Trattenersi può peggiorare il senso di malessere e trasformarlo in ansia da prestazione.
- Il confronto con altri equipaggi. Parlando con tante donne veliste in giro per il mondo ho scoperto che molte soffrono di mal di mare. Ecco, saperlo e ascoltare le esperienze altrui mi ha aiutato a sentirmi parte di un tutto. Non sono sola e ciò mi incoraggia.
- Quando possibile, con mal di mare cronico da barca ferma, buttarsi in acqua o scendere a terra con il canotto.
La giusta alimentazione
La giusta alimentazione in barca è fondamentale.
Bisognerebbe evitare caffè, latte, alcool, cose che fermentano nello stomaco e prediligere bevande gassate o acqua. Bere tanto, spesso, sempre.
Come cibo bisognerebbe avere scorte di cose salate (patatine, alici, capperi, acciughe …).
Lo zenzero è un ottimo rimedio (si compra fresco, si aggiunge a dadini nell’acqua bollente e si beve come tisana oppure si usa in cottura)
Le medicine
Ci sono diverse cure efficaci di tipo medicale. Dalle pasticche ai cerotti di scopolamina alle gocce di Stugeron. Il mal di mare è tuttavia soggettivo e ritengo che ciascuno debba fare i propri esperimenti e trovare la cura adeguata al proprio stato.
Non potendo io consigliare una terapia medica, consiglio quindi a ciascuno di sperimentare per cercare la cura più adatta e efficace.
Oltre alla medicine, ci sono rimedi più soft come i braccialetti antinausea che stimolano un determinato punto sul polso, le pasticche omeopatiche, le gomme da masticare.