Navigare alle Lau vuol dire entrare nelle vere Fiji.
Le Lau sono un gruppo di isole a est delle Fiji. Si sviluppano in verticale da nord a sud. C’è un solo collegamento aereo con Vanua Balavu a nord, dove c’è anche una guest house, e niente altro. Solo natura, villaggi e tradizioni gelosamente conservate.
A Vanua Balavu torniamo con una coppia di amici che ci hanno raggiunti a Savusavu. Ci torniamo sfidando il meteo perché, nonostante le previsioni ottimistiche, c’è mare e onda. Ci torniamo perché è la zona delle Fiji che fino a questo momento ci ha regalato più emozioni. Torniamo perché abbiamo un obiettivo, raggiungere Fulaga, l’isola più a sud che dai racconti di altri navigatori, rappresenta il vero centro di bellezza del Pacifico.
È come se il vero viaggio fosse iniziato qui, alle Lau. A Vanua Balavu arriviamo di domenica e ci invitano a pranzo, a Susui i bambini ci accolgono sulla spiaggia e giocano con Gabriele nel campetto della scuola. Gabriele li invita nel gommoncino e li porta in barca. La dimensione umana che ci accoglie ci assicura un bene inestimabile, quello del confronto. Mai dimenticherò il loro stupore di fronte alla prima volta con il binocolo e non dimenticherò il dispiacere mio, vero e profondo, di dover partire di corsa senza tornare a terra per salutarli. Quello sguardo rivolto all’indietro, per fissare bene la posizione delle case, la barca della scuola, tutto come una fotografia da stampare sul cuore. Poi quei libri che avevo messo da parte per loro, che terrò ancora in barca e terrò per la prossima occasione.
La barca è così, non è cattivo il marinaio che non mantiene le promesse, è il vento e il mare che impongono il momento della partenza.
Quando atterri alle Fiji sei impaziente di raggiungere il tipico paesaggio tropicale. Il paradiso. Spiagge bianche incontaminate, palme da cocco. Eppure all’arrivo penserai di essere in India e non alle Fiji. 🙂 I negozi hanno vetrine miste, la camicia a fiori si abbina al sari indiano … colori, tessuti, tradizioni totalmente diverse ma fuse. Quando ti sposti invece in questa fascia all’estremità est delle Fiji torni proprio indietro nel tempo.
Da un punto di vista naturalistico queste isole posseggono una bellezza particolare, ma qui – a differenza delle altre abituate all’accoglienza – c’è la tradizione che è rimasta intatta. Se si vuole navigare alle Lau si devono rispettare delle regole. Qui il sevusevu va fatto, bisogna andare a presentarsi al capovillaggio e chiedere l’autorizzazione a fare il bagno. Non solo, è importante condividere momenti insieme perché la gente è desiderosa di mostrare, come pure spiegare tradizioni e raccontare storie.
Queste sono le Fiji dell’immaginario, quelle più vere, che hanno mantenuto vive le tradizioni e non si sono adeguate (ancora) ai flussi turistici. Manca totalmente il turismo. Fino a 5 anni fa le barche non potevano entrare in questa zona, e ancora oggi bisogna richiedere un permesso speciale per poterle raggiungere. Navigare alle Lau può non essere semplice a causa delle condizioni meteo tuttavia è l’esperienza che più di tutte ci ha lasciato soddisfatti. Mi chiedo come saranno queste isole tra 10 anni, quando la popolazione locale si sarà abituata alla presenza delle barche, riconoscendone anche il ritorno economico, e le rispettive culture si saranno amalgamate.
Fulaga è l’ultimo luogo prima di rimetterci sulla via del ritorno. Il nostro giro della Fiji in barca a vela sta infatti per concludersi e dobbiamo riguadagnarci le miglia di ritorno. Ci vorrà un settimana per tornare al punto di partenza, Vuda Marina, e sarà tutto con vento in faccia… dopo una prima sosta a Moala proseguiamo verso la capitale, Suva. Poi da Suva piccola sosta per la notte a Beqa e infine Vuda. Navigazione durissima questa, con mare impegnativo e io senza cerotto per il mal di mare … penso una delle peggiori fatte fino a questo momento. A 5 miglia dall’arrivo mi sono lasciata cadere sul divano, svenuta, senza forze, provata. Il mistero della navigazione però è sempre solo uno per me, dimenticare il malessere e non vedere l’ora di rimettermi in mare. In fondo una follia.. 🙂
Qui ti rimetto alcuni articoli su Fulaga, il sevusevu e i cannibali.