Può capitare di dover viaggiare sola con un bambino.
Le ragioni possono essere tante.
Il fatto è che molte mamme rinunciano a prescindere perché pensano di non farcela,
altre vorrebbero ma non si sentono sicure e aspettano di essere in due,
altre ancora lo ritengono addirittura inutile (inutile proprio viaggiare con i bambini perché tanto non ricorderanno nulla e non ha senso andare lontano quando attraversi la strada e hai tutto ciò che ti serve).
Se stai leggendo questo post, probabilmente ti trovi tra la prima e la seconda categoria.
Capisco i tuoi dubbi. Anche io ci sono passata.
Gabriele aveva 8 mesi, suo papà era dall’altra parte del mondo e io mi trovavo nella condizione di dover decidere:
lo aspetto qua in città altri due mesi, oppure colgo questa occasione per vivere un’avventura straordinaria con mio figlio?
Era la mia prima volta da mamma e non sapevo come sarebbe stato viaggiare con un bambino piccolo, eppure sapevo che quella era la strada. Avrei trovato una soluzione per ogni cosa.
Lì per lì ho messo in stand by gli altri problemi (la celiachia, il fatto che avremmo vissuto in barca a vela per due mesi) e ho preso la mia decisione, senza mai pentirmi.
Se la decisione di partire è arrivata in un secondo, l’organizzazione è durata mesi. Ricordo i dubbi, gli schemi (ebbene sì) per calcolare il fuso-orario, il numero delle pappe da considerare, le mille domande naturali … prime tra tutte:
… sarò in grado?
… e se dovesse stare male come faccio?
(soprattutto) … se mi dovessi sentire male io?
Son certa che queste domande non siano per te nuove 🙂
Io cercavo di prevedere tutto. Oggi se ci penso sorrido. Avevo solo bisogno di fare esperienza.
Come il pilota dell’aereo – prima di diventare tale – deve fare mille e mille ore nel simulatore di volo, così un genitore deve accumulare esperienze. E’ l’abitudine a viaggiare con il tuo bambino che renderà tutto “normale” e i dubbi e timori lasceranno spazio alla gioia di condividere un momento di crescita comune.
VIAGGIARE SOLA CON UN BAMBINO: SI PUO’
Oggi posso dirti che si può viaggiare sola con un bambino, purché tu lo voglia.
Puoi prendere un aereo, tanti aerei consecutivi, per andare dall’altra parte del mondo.
Stare da sola in albergo, prendere un taxi, girare per la città e vivere il viaggio serenamente.
Puoi organizzare un viaggio con tuo figlio, sapendo che i limiti te li imponi tu stessa nel momento stesso in cui dici: meglio di no.
Io sono contentissima di aver detto SI e so che ogni viaggio ci permette di guadagnarci il viaggio successivo.
Ecco allora che ho raccolto per voi questi 5 consigli, sintesi di quanto ho imparato in questi anni di viaggi. Le mamme che sono abituate a viaggiare con i loro figli non ci troveranno nulla di eclatante, (anzi che ne diresti di entrare nella discussione offrendo i tuoi suggerimenti? 🙂 ).
Mi piacerebbe che questi 5 consigli venissero presi in considerazione da tutte quelle mamme in cerca di informazioni, che vorrebbero viaggiare ma non ci hanno ancora provato e cercano un incoraggiamento a farlo.
VIAGGIARE SOLA CON UN BAMBINO: 5 CONSIGLI
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semplifica
Sono dell’idea che per viaggiare con i bambini non si debba rinunciare, ma semplificare. Si tratta di adattare i piani in base ai suoi tempi e ritmi, almeno all’inizio del viaggio. La sua stanchezza può diventare ingestibile quindi il segreto è non portarlo allo sfinimento. Al contrario la sua felicità e tranquillità renderà qualsiasi stanchezza (tua) sopportabile e superabile.
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ricorda che il viaggiare insieme è un’opportunità
Viaggiare con i bambini è innanzitutto lo stare con loro tutto il giorno per tutti i giorni di viaggio. Ogni partenza con mio figlio è l’inizio di una nuova missione. Di solito questo aiuta me a gestire i viaggi molto lunghi, mentre rende lui partecipe e attento. Insieme siamo una squadra con un obiettivo da raggiungere. Aver impostato questo gioco dall’inizio ha stabilito una consuetudine che si ripete nel tempo.
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il piano B
Consiglio di essere flessibili e avere sempre un piano alternativo. Avere un piano B durante il nostro on the road per la Nuova Zelanda ad esempio mi ha aiutato a gestire meglio le giornate e quindi i capricci. Non è detto che quel giorno in cui hai ipotizzato un museo o una gita di 8 ore lui stia bene o abbia voglia di ascoltare cose culturali. Magari ha voglia di giocare e correre per ore in un parco!I bambini non sono macchine da riempire, devono avere il loro tempo per sedimentare le informazioni, ma anche e soprattutto elaborare le esperienze. Hanno i loro esperimenti da fare e il loro spazio da esplorare. Noi li accompagniamo in questo viaggio di crescita straordinario. -
la lentezza
Viaggiare in lentezza è stata la grande scoperta “acquisita”. Il tempo del viaggio non è il tempo scandito dagli impegni della città e l’obiettivo dovrebbe essere quello di riuscire a vivere una esperienza di crescita comune.Una cosa che io ho cercato di fare – e secondo me funziona – è creargli delle piccole abitudini giornaliere (dormire più notti nella stessa “casa”, andare nello stesso bar o parco gioco, fare gli stessi tragitti …). Queste piccole – apparentemente insignificanti – abitudini hanno facilitato lo sviluppo di un ricordo legato a quel posto specifico. Poi se lo vedo collaborativo, gli propongo un’esperienza culturale. Se lo vedo stanco, lo assecondo nel gioco. Se entrando in una libreria mi chiede di guardare i libri ci fermiamo a leggere. -
il coraggio
-> Abbi fede nelle tue capacità di mamma, scoprirai qualità che non pensavi di avere 🙂
Ciò che ho sperimentato in questi tre anni è una crescente fiducia e confidenza nel viaggiare con mio figlio. Molte delle domande (… 16 ore di volo no stop?) hanno trovato risposta proprio in viaggio, dove le paure sono state smentite e per questo superate. Il tempo insieme è una risorsa inestimabile (del resto il tempo e la dedizione sono l’unica cosa che i bambini ci chiedono) e se abbiamo la capacità di mostrargli il mondo, facendogli vivere esperienze incredibili, stimolando lo sviluppo della loro fantasia … avremo la certezza di prenderli per mano e accompagnarli.
Loro apprendono attraverso il nostro sguardo, mentre il loro sguardo incuriosito è ciò che a noi regala la motivazione per continuare a viaggiare con loro.
… Buon viaggio!
NB. non ti dimenticare di lasciarmi un commento!