Visitare le Fiji in barca a vela rappresentava solo una piccola parte del nostro viaggio di esplorazione. Saremmo dovuti rimanere solo qualche settimana per proseguire oltre, verso Ovest direzione Vanuatu, poi Nuova Caledonia e infine Australia. Tanti stimoli, tante emozioni, soprattutto tante miglia. Imprevisti in Nuova Zelanda ci hanno costretti a rivedere l’intero piano … e così le tre settimane sono diventate 2 mesi 🙂
Sì, due mesi sono stati sufficienti per navigare tra le isole, esplorare quasi tutto, raggiungere le zone meno turistiche e scoprire le Fiji più autentiche. Con meno tempo a disposizione avremmo perso l’opportunità di vedere la parte più bella e incontaminata, quella delle Lau Group.
In fondo, viaggiare in barca a vela non vuol dire forse viaggiare lentamente?
Visitare le Fiji in barca a vela: il nostro itinerario
In due mesi, abbiamo percorso circa 1000 miglia nautiche. Il nostro piano di massima è stato più volte rivisto a causa delle condizioni meteo. I mesi sono stati luglio e agosto.
Il nostro viaggio alle Fiji inizia nell’isola principale, Viti Levu. Ci ritroviamo insieme dopo 10 giorni. Giovanni è partito prima con la piccola Papayaga mentre io e Gabriele siamo rimasti in Nuova Zelanda per visitare la zona geotermica di Rotorua.
Isola di Viti Levu
Nadi e Vuda Marina
Sono alle Fiji, mi ripeto con il cuore in gola mentre l’aereo atterra, sono alle Fiji, mi ripeto ancora dal taxi mentre mi guardo intorno. Quella sensazione di meraviglia mi coglie a ogni viaggio, sono veramente qui? Cerco di memorizzare tutto ciò che vedo, sono felice.
Nadi, la città dove c’è l’aeroporto internazionale, sembra in realtà una città indiana. Le Fiji furono per un periodo governate dagli inglesi. A fine Ottocento gli inglesi proposero agli indiani dei contratti di lavoro per trasferirsi alle Fiji e lavorare nei campi di canna da zucchero. Gli indiani-fijiani sono oggi una realtà sociale. Parlano l’anglo-fijiano, nei negozi trovi stoffe fiorate accanto a sari di seta colorata. Un contrasto interessante, che si ritrova solo nelle grandi città.
La nostra piccola Papayaga, nonostante tutti i lavori fatti, ha ancora qualche problema e io devo considerare il mio solito periodo di adattamento in barca da mal di mare, decidiamo così di rimanere in zona, e cominciare la nostra esplorazione dalle Mamanuca e Yasawa, zone molto turistiche.
Mamanuca e Yasawa
È in questa zona che si trovano la maggior parte dei resort. Facilmente raggiungibili dall’isola principale, sono un buon compromesso per avere un’idea delle Fiji. Isolette deserte si alternano a isole organizzate, spiagge di sabbia bianca e palme da cocco come da immaginario paradisiaco … i resort sono ben camuffati nella natura e non disturbano la vista di chi arriva via mare. Tuttavia queste isole non ci regalano quella tranquillità che stiamo cercando. Forse perché stanchi da tanti lavori in cantiere abbiamo aspettative troppo alte. Non incontriamo neanche tante barche, quindi c’è una potenziale pace che però non è sufficiente. Non sono queste le Fiji di cui ho letto e che mi aspetto di trovare. Rimaniamo qui due settimane, poi decidiamo di proseguire.
Le Lomaiviti
Ci spostiamo lungo la costa di Viti Levu, costeggiando scogliere brulle e visivamente colpite dal ciclone di qualche anno fa. Le palme da cocco, molte, sono piegate e sofferenti.
Raggiungiamo così le Lomaiviti, le isole centrali tra Viti Levu e Vanua Levu. Qui il turismo scarseggia. Solo le barche raggiungono Levuka, l’antica capitale, per poi scendere a Goa verso sud per immersioni da cartolina. Carino immaginare il passato di queste isole attraverso il minuscolo museo di Levuka e intravedere, nell’architettura delle case del lungomare, la vita godereccia di tempi andati. Levuka è al di fuori degli itinerari turistici e forse proprio per questo interessante. Ho scritto un post su Levuka, l’antica capitale delle Fiji.
Makogai e Koro
Il nostro desiderio è raggiungere le Lau, le isole più a est da tanti amici navigatori descritte come un paradiso del Pacifico. Arrivarci non è facile ma sembra ci sia una buona finestra meteo. Ci arriviamo lentamente con due soste intermedie. Interessanti per capire subito che le Fiji sono lontane dal turismo. Purtroppo il ciclone ha lasciato danni evidenti e a distanza di anni la popolazione ancora cerca di ricostruire case e tetti.
Le Lau
La navigazione tra Koro e Vanua Balavu è l’unica che riesco a godere da quando siamo partiti. Il mare è olio. Procediamo lentamente tra vela e motore e riesco persino a fare il mio turno notturno! Quando si arriva a Vanua Balavu ci si rende conto di non aver visto niente ancora delle Fiji. Uno spettacolo improvviso di funghi rocciosi escono dall’acqua. Il fondale è profondo e l’acqua blu scura.
Sappiamo di essere in un’area poco battuta e sappiamo che c’è un protocollo da seguire. Possiamo gettare l’ancora, ma poi per poter fare il bagno, snorkeling, pescare .. dobbiamo andare al villaggio e chiedere il permesso al capo villaggio. Wow, ora inizia il vero viaggio. Dopo qualche giorno in avanscoperta dobbiamo tornare indietro per prendere degli amici in aeroporto. Ci torneremo con loro appena possibile.
Kioa
Curiosissimo posto! È un’isola che appartiene alla Fiji ma in realtà non ne segue l’ordinamento, quindi le leggi delle Fiji. Appartengono a una popolazione polinesiana (le Fiji sono Melanesia) che da Tuvalu, con i soldi guadagnati dagli americani dopo la seconda guerra mondiale, comprarono l’isola di Kioa considerata più sicura.
È un angolo di Polinesia, lo si vede dalle case colorate e dalla musica che sentiamo dal mare mentre ci avviciniamo al villaggio. Anche a Kioa c’è un capo villaggio, e anche qui è buon costume chiedere di lui e andare a salutarlo. Ma niente sevusevu, niente kava. È una usanza che non gli appartiene.
Isola di Vanua Levu
Vanui Bay e Savusavu
Ci sono posti che rimangono nel cuore per strane ragioni che forse si capiranno nel tempo. Savusavu è una piccola cittadina che si trova sull’isola grande, Vanua Levu. Al mattino c’è Radio Savusavu per i marinai che ti dà il buongiorno con quell’inconfondibile Goood Mooorning Savusavu!! sulle righe di quel Goood Morning Vietnam … e già al secondo giorno ti appartiene come un’abitudine cara.
Sarà perché siamo stati una settimana al marina (prima al Waitui e poi al migliore Copra Shed) sarà perché con mia grande sorpresa ho trovato biscotti senza glutine di diversi gusti al supermercato e ho potuto rifare provviste, sarà perché ho trascorso ore alla Art Gallery ad ammirare i quadri di Karen Worer … sarà che siamo stati invitati a cena dal reverendo della parrocchia (una delle tante) e ci hanno accolto in casa loro. non so cosa … ma sono certa che il tempo saprà spiegarmi perché ho sentito Savusavu “vicina”, in qualche modo così “casa” e perché a distanza di tempo ne ho “nostalgia”.
Visitare le Fiji in barca a vela: il paradiso delle Lau
Avevano ragione quanti ci dicevano andate alle Lau. Le vere Fiji sono qui. Io che in un viaggio cerco la relazione con l’altro ho trovato qui abbondanza. Da Vanua Balavu al villaggio di Susui, fino alla settimana in Host Family a Fulaga e Moala sulla via del ritorno … ciascuna ci ha regalato momenti di condivisione importante. Qui è possibile vivere le tradizioni che con fermezza e determinazione difendono. Qui è possibile conoscere per esperienza ciò che a volte è solo accennato nella sezione “cultura e società” delle guide. Ci siamo rimessi in viaggio, consapevoli che eravamo alla fine del nostro viaggio, commossi e grati.
Ritorno a Viti Levu
La capitale Suva
Il caos della città ti ripiomba nella modernità dimenticata. Un giro nella capitale Suva merita solo per il Fiji Museum.
Beqa e i danzatori del fuoco
Beqa è un’isola a sud di Suva. Ha un resort molto carino, con piscina, ottimo ristorante e personale gentile. La particolarità di quest’isola è la possibilità di assistere alla danza con il fuoco. È l’unico posto delle Fiji dove questa tradizione si salva.
Viti Levu
Vuda Marina
Torniamo al punto di partenza, al Vuda Marina, dove tiriamo a secco la barca per prepararla alla stagione dei cicloni e tornare in Italia. Considero anche questa un’altra tappa del viaggio, perché chiudere una barca è come chiudere una casa. Ci vogliono giorni, lavatrici, pulizia, non deve rimanere neanche una mollica senno chissà cosa ci ritrovo … La rivedremo tra un anno, ma quanto sarà bello riprendere il viaggio da qui?
Visitare le Fiji in barca a vela: sì o no?
Avere l’opportunità di visitare le Fiji in barca a vela, esplorare le zone più remote, rappresenta il modo migliore per avvicinarsi a una cultura antica e affascinante. Le spiagge di sabbia bianca che tanto colpiscono il nostro immaginario non sono che la minima parte della bellezza che si può incontrare parlando con la gente nei villaggi. Se dovessi consigliare un viaggio alle Fiji avrei difficoltà a consigliare solo un resort delle Yasawa … con tempo a disposizione varrebbe la pena raggiungere la parte est per vivere le Fiji in modo più autentico.