In barca a vela con la celiachia sì o no?
Viaggiare con la celiachia in generale può essere una sfida più o meno grande a seconda della destinazione e del tipo di viaggio.
Nel caso di una vacanza in barca a vela però trovo meno criticità di un viaggio itinerante in treno ad esempio o di una vacanza con pernottamento in albergo. La barca infatti è una vera e propria casa.
Per la possibilità di gestire i pasti autonomamente vedo il connubio celiachia – barca a vela possibile. In effetti non è molto diverso da quando decidi di prendere in affitto un monolocale con cucina per essere libero di cucinare da te!
In barca a vela con la celiachia: punti a favore
Il viaggiare in barca a vela è sempre (secondo me!) una opportunità. Si raggiungono posti inaccessibili e si vive a stretto contatto con la natura.
In previsione di una vacanza in barca a vela si deve prevedere una cambusa pensata sul numero di giorni di villeggiatura, mentre la scelta dei prodotti e delle ricette può essere organizzata prima della partenza.
Per un weekend basteranno poche cose, per soggiorni più lunghi bisognerà portare qualcosa da casa e integrare la cambusa con prodotti naturalmente senza glutine che si possono trovare (quasi) ovunque nel mondo (riso, frutta e verdura).
Disporre di una cucina in barca è un grande valore aggiunto e non sentirai il “peso” di essere celiaco proprio perché sarai libero di gestire da te le colazioni, i pranzi e le cene.
In barca a vela con la celiachia: punti a sfavore
Le uniche due difficoltà che ho sperimentato sono: la destinazione e la condivisione della barca con persone non celiache.
La destinazione va considerata sempre prima della partenza. La celiachia oggi è conosciuta e affrontata, tuttavia può essere ancora difficile trovare prodotti senza glutine in bar, ristoranti e supermercati. Quindi è sempre bene prevenire e portare con sé un kit di sopravvivenza gluten free. In alternativa è necessaria una ricerca preventiva sui luoghi da visitare. Può aiutare trovare dettagli più precisi sulla conoscenza o meno della celiachia in quei paesi, perché ciò ti permette di fare una prima valutazione su cosa mettere in valigia. A me è capitato alle Tuamotu – Polinesia Francese – di non trovare assolutamente nulla da mangiare, neanche frutta e verdura freschi! Quindi è importante partire informati, sapendo che si troveranno con certezza prodotti naturalmente senza glutine da portare e cucinare in barca.
Ed eccola la seconda difficoltà. A causa degli spazi ridotti, il rischio contaminazione in barca può essere alto. Questo è un rischio tuttavia facilmente gestibile. Con un po’ di organizzazione e collaborazione di tutti i membri dell’equipaggio sarà possibile convivere senza arrecare danno alcuno. Sarà necessario dedicare uno scomparto esclusivo per il senza glutine e tenere separati i barattoli della colazione. Qualora lo stivaggio in luoghi diversi non fosse possibile, bisognerà usare recipienti ermetici per dividere le cose con glutine dalle cose senza glutine.
La stessa attenzione deve essere fatta in cucina con l’uso promiscuo di fornelli, lavello e stoviglie.
In barca a vela con la celiachia: sì o no?
Direi sì, senza pensarci troppo. Io ho risolto così: viaggio sempre con una valigia piena di cose da mangiare!
Ho un reparto rigorosamente gluten free e tengo tutto separato. Anche alcune pentole perché in barca non c’è l’acqua calda e le stoviglie si lavano per lo più con acqua di mare 🙂
Viaggiare con la celiachia può includere qualche disagio, ma di solito si riesce sempre ad affrontare tutto con un po’ di organizzazione e buon senso. Puoi leggere i racconti della mia esperienza di viaggio in barca a vela in Polinesia, Tonga e Nuova Zelanda con la celiachia mentre puoi seguire il nostro progetto di giro del mondo qui.